27 marzo 1991 — Spiderland
«Sfortunatamente Spiderland è il canto del cigno degli Slint, che come tanti gruppi non hanno saputo resistere alle pressioni interne tipiche della vita di ogni band. Ma è un disco fantastico, che chiunque sappia ancora farsi coinvolgere dalla musica rock non dovrebbe perdere. Tra dieci anni sarà una pietra miliare e bisognerà fare a botte per comprarne una copia. Battete tutti sul tempo.»
Steve Albini
Oggi, ma trent’anni fa, usciva Spiderland, secondo e ultimo disco degli Slint.
Un album che, per quanto mi riguarda, ebbe lo stesso effetto di uno di quei giganteschi aratri che mi capita di vedere mentre attraverso la campagna friulana: smosse senza troppi complimenti un terreno arido e sterile, preparandolo per l’abbondante semina degli anni a venire.
Per celebrare nel migliore dei modi la ricorrenza, mi sembra che la cosa migliore da fare sia riproporre la versione integrale di Breadcrumb Trail, il documentario sulla storia della band di Louisville realizzato nel 2014 da Lance Bangs e presentato dal suo autore con queste parole:
«Il mio nuovo documentario include filmati che risalgono ai primi anni Novanta che ho girato quando guidavo ripetutamente da Athens a Louisville per cercare di inseguire le voci su cosa stessero facendo i ragazzi. Nel corso degli anni ho rintracciato altre storie su di loro, poi ho iniziato a filmare interviste con ognuno dei membri della band e i loro contemporanei. Abbiamo anche portato alla luce alcuni filmati inediti delle loro poche esibizioni dal vivo, così come la scrittura e l’arrangiamento di Spiderland.»