Possibile meta estiva: il Monte Analogo
«Ora, nelle mie letture e nei miei viaggi, avevo sentito parlare, come lei, di uomini di un tipo superiore, che possedevano le chiavi di tutto ciò che per noi è mistero. Quest’idea di un’umanità invisibile, interiore all’umanità visibile, non potevo rassegnarmi a considerarla come una semplice allegoria. Era provato dall’esperienza, mi dicevo, che un uomo non può raggiungere direttamente e da solo la verità; bisognava che esistesse un intermediario — per certi lati ancora umano e che per altri superasse l’umanità. Bisognava che, in qualche punto della nostra Terra, vivesse quest’umanità superiore e che non fosse del tutto inaccessibile. E dunque, tutti i miei sforzi non dovevano forse esser dedicati a scoprirla? Anche se, nonostante la mia certezza, ero vittima di una mostruosa illusione, non avrei perso niente a compiere tali sforzi, poiché, in ogni modo, al di fuori di questa speranza, tutta la vita era priva di senso.»
René Daumol, Il Monte Analogo. Romanzo d’avventure alpine non euclidee e simbolicamente autentiche
A cura di Claudio Rugafiori, Adelphi 2020 (n. e. riveduta e ampliata), pp. 32-33