R. Quian Quiroga – Borges e la memoria
Viaggio nel cervello umano da Funes al neurone Jennifer Aniston
«Il processo del pensare, andando oltre la prima fase della percezione, ci richiede di compiere delle astrazioni, per non finire come Funes, con la testa affollata dai dettagli e senza la capacità di operare la benché minima associazione.»
Più di settant’anni fa, Jorge Luis Borges, nel racconto Funes, l’uomo della memoria, intuiva come in una sorta di premonizione quello che il neuroscienziato Rodrigo Quian Quiroga avrebbe scoperto nelle sue ricerche sul funzionamento del cervello umano, descrivendo i meccanismi che regolano la nostra memoria e i «luoghi» in cui i ricordi sono elaborati e immagazzinati.
Muovendosi nel mondo ancora misterioso delle neuroscienze, e analizzando casi prodigiosi di persone che ricordano troppo (o nulla), Quian Quiroga ci parla del neurone Jennifer Aniston, che si attiva e riconosce solo concetti astratti e generali, ad esempio, il volto o il nome di un’attrice conosciuta, ma non ne registra i dettagli, i suoi vestiti o la sua acconciatura. Una scoperta che trova il suo rovescio della medaglia proprio nel racconto borgesiano, in cui al protagonista Ireneo Funes, dopo una caduta da cavallo, tocca la maledizione contraria: ricordare tutto e non riuscire più a pensare davvero, sopraffatto dalla brulicante miriade di dettagli della realtà.