Joshua Green – Il diavolo
Steve Bannon e la conquista del potere
«La rivolta è iniziata in Europa e si è diffusa negli Stati Uniti. Ora si dirige di nuovo lì da dove è venuta… Stiamo tornando.»
Nella notte di novembre in cui, stato dopo stato, la presidenza degli Stati Uniti finì nelle mani del più improbabile dei candidati, fu immediatamente chiaro che per assicurarsi la carica di uomo più potente del mondo Donald Trump aveva fatto l’unica mossa che gli potesse garantire la vittoria: stringere un patto con il diavolo.
Il diavolo aveva l’aspetto trasandato e bizzarro di Steve Bannon, fino a quel momento noto in patria soprattutto per dirigere il sito di destra Breitbart, e subentrato alla guida della corsa elettorale di Trump quando mancavano pochi chilometri all’arrivo e lo svantaggio da recuperare sembrava incolmabile. Steve Bannon, con una storia personale tanto avventurosa quanto improbabile e nessuna somiglianza con gli altri spin doctors presidenziali, aveva capito una cosa che nessun altro sembrava comprendere: in un mondo che non riconosce più la validità delle regole, seguire le regole non è più importante per vincere.