Giuliano Turone – Crimini inconfessabili
Il ventennio dell'Antistato che ha voluto e coperto le stragi (1973-1993)
«Il libro che avete in mano, gentili lettrici e gentili lettori, è la storia di una sovranità, quella appunto della neonata Repubblica italiana, che è stata ridotta ai minimi termini alla fine del secondo conflitto mondiale.»
Ripercorrere la storia d’Italia del secondo Novecento vuol dire attraversare una lunga scia di sangue, stragi e delitti politici eccellenti, tentati omicidi, depistaggi, processi farsa, infiltrazioni criminali fino ai vertici dello Stato. Solo una guida competente può avere la capacità e anche l’autorevolezza di proporre una ricostruzione che sia allo stesso tempo profonda e completa.
Giuliano Turone è stato per anni giudice istruttore a Milano, con Gherardo Colombo è stato il magistrato che ha scoperto il sistema P2 a partire dall’inchiesta sull’omicidio dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, l’eroe borghese immortalato nello splendido libro di Corrado Stajano. È stato tra i primi a indagare sulla presenza di Cosa nostra al Nord e, dopo l’uscita dalla magistratura, non ha smesso di interrogarsi e di esplorare piste con il passo dell’investigatore ma anche con quello dello storico, che sa incrociare fonti primarie, atti giudiziari, testimonianze e documenti. Da questa ricerca instancabile, è nato un libro importante e di successo, Italia occulta (2019), e ora arriva quello che l’autore presenta come il suo lavoro ultimo e definitivo sul potere invisibile che ha governato l’Italia repubblicana contagiando fortemente anche il presente.
Crimini inconfessabili attraversa i fatti efferati del ventennio 1973-93 nella cornice di una considerazione forte e solida, quella secondo cui il nostro è stato un Paese a sovranità ostinatamente limitata, attraverso una strategia della tensione di matrice atlantica che ha operato con il sistema di potere occulto della P2 e anche con la complicità delle mafie e dell’estremismo di destra. Un libro importante, un testo di riferimento che ha l’ambizione di arrivare a chi quegli anni non li ha vissuti direttamente ma ne vive oggi conseguenze e strascichi.