Daniele Cassandro – Siamo davvero in guerra?

Metafore e parole del nuovo coronavirus

«Tutto questo ricorrere alle metafore della guerra ci trasforma in qualcosa che prima, quando ci sentivamo in pace, non eravamo: diventiamo dei soldati da una parte, ubbidienti e pronti a tutto, e delle vittime dall’altra, dei caduti “sul campo dell’onore”, un possibile numero in quei bollettini televisivi.»

 

Da giorni basta aprire un giornale, scorrere le notizie sul telefono, guardare un notiziario in tv per sentirci dire che siamo in guerra. L’emergenza Covid-19 è quasi ovunque trattata con un linguaggio bellico: si parla di trincea negli ospedali, di fronte del virus, di economia di guerra; ogni sera la Protezione civile dirama un bollettino con il numero dei morti e dei contagiati che aspettiamo col fiato sospeso.
Ma è appropriato paragonare la pandemia e la situazione generale a uno stato di guerra?
Qual è il retro pensiero dietro a questa scelta comunicativa, consapevole o meno, e quali sono le conseguenze dirette e indirette, nel discorso pubblico?
Daniele Cassandro, giornalista di Internazionale, accompagna il lettore alla scoperta dei meccanismi della comunicazione pubblica, che mai come in questi mesi è stata approssimativa e pericolosa. E attraverso esempi e citazioni di esponenti politici, storici e scrittori, mostra quali possono essere le conseguenze della fuorviante e pericolosa comunicazione utilizzata da giornalisti e autorità durante la situazione d’emergenza Covid-19.