Benedetto Croce – Discorsi di Oxford
Antistoricismo e «Difesa della poesia»
«Oltre tutto il resto, nella tristezza che mi grava c’è questo sentimento: che il mio lavoro non si volge più a un mondo presente, in ricambio con esso, ma a un mondo avvenire, che forse s’interesserà di nuovo di certe cose e di certi ordini di concetti. Sicché ogni mio lavoro prende il malinconico aspetto di un testamento.»
I saggi raccolti in questo volume, Antistoricismo e «Difesa della poesia» ‒ relazioni tenute in due conferenze a Oxford ‒, apparvero nella rivista “La Critica” rispettivamente nel 1930 e nel 1934, e poi negli Ultimi saggi di Croce nel 1935. Il rilievo di entrambi, sia per la geografia culturale in cui si collocavano, sia per la situazione morale e politica europea in cui furono contestualizzati, sia, infine, per la storia della ricezione del pensiero e della figura del filosofo fuori d’Italia, è notevolissimo: gli anni Trenta registrarono il picco della presenza viva, nella cultura inglese, di Croce critico, teorico dell’estetica e della storiografia, nonché Intellettuale liberale antifascista. Tra Oxford e Londra si imbastì una fittissima rete di interventi, di studi, di discussioni intorno ai grandi temi crociani, da Shakespeare al rapporto fra arte e storia.
Alle due lectures fa seguito un’Appendice documentaria contenente un estratto dal terzo volume dei Taccuini di lavoro e alcune pagine del Carteggio Croce-Vossler, testimonianze preziose della qualità della scrittura autobiografica crociana. La rilevanza dei testi proposti nel volume, a cura di Emma Giammattei, viene illuminata dall’ampia e densa Nota di Gennaro Sasso, presidente dell’edizione nazionale delle opere di Croce, che li contestualizza e ne analizza dettagliatamente genesi e contenuti.