Antonio Perazzi – Il paradiso è un giardino selvatico

Storie ed esperimenti di botanica per artisti

«Le piante che sanno crescere vicine sono la rappresentazione stessa dell’armonia naturale, tanto che quando durante una passeggiata si vedono luoghi speciali viene spontaneo usare l’espressione: sembra un giardino. Invece sarebbe più appropriato dire: questo giardino selvatico è talmente bello da sembrare il paradiso.»

 

La prima regola per amare il giardino è dargli tempo: il segreto sta nell’imparare a rallentare, senza paura di dedicasi all’osservazione della natura, proprio come si fa da piccoli.
Paesaggista raffinato ed esploratore avventuroso, Antonio Perazzi ha scoperto il suo amore per la natura poco più che bambino, durante le lunghe estati tra le colline del Chianti, a Piuca, nella casa del nonno.
Lì, tutto era selvatico: le lucciole che si rincorrevano tra i cespugli di ortiche, i funghi sulle cortecce, le piante che si arrampicavano l’una sull’altra… un giardino molto diverso da quelli che punteggiavano Milano. E mentre molti in quei grovigli naturali vedevano il caos, Perazzi comincia a maturare un’idea di giardino complessa: un insieme unico di organismi capaci di interagire tra loro.
In questo poetico manuale di “botanica per artisti” Perazzi ci accompagna tra edere e belle di notte, anemoni japoniche e tweedie cerulee; tra le piante che crescono naturalmente senza bisogno dell’aiuto dell’uomo e quelle ostinate, tra alberi secolari ed erbacce spontanee. Un inno alla straordinaria quotidianità di una natura finalmente libera da controlli: un’opera d’arte che evolve nel tempo.