L’Italia e l’Alliance Graphique Internationale. 25 grafici del ’900
In occasione del 70° Congresso dell’Alliance Graphique Internationale (Agi), fino al prossimo 6 gennaio è possibile visitare al Magazzino delle Idee di Trieste una piccola ma densa mostra (curata da Carlo Vinti) dedicata ai 25 designer italiani membri dell’associazione, nata nel 1951 con l’intento di riunire in un’alleanza di carattere amichevole i migliori artisti grafici del mondo.
Attraverso le sale dell’edificio di via Cavour 9, tra manifesti di campagne pubblicitarie (dal Campari di Bruno Munari alla Barilla di Erberto Carboni), progetti di logotipi (la pura lana vergine di Franco Grignani) e studi di design industriale (stupendi i cartelli anti-infortunistici in lamiera di Eugenio Carmi), c’è spazio anche per un’incursione nella grafica editoriale, scandita dai progetti di alcune tra le collane e le riviste che hanno fatto la storia dell’editoriale italiana: il Politecnico einaudiano di Albe Steiner, i Penguin Books di Germano Facetti, le copertine delle Edizioni di Comunità di Franco Bassi, i Feltrinelli di Boob Norda e, sempre per restare all’interno della casa editrice milanese, uno dei progetti a cui sono più affezionato: la collana Franchi Narratori (36 titoli, dal 1970 al 1983), disegnata da Silvio Coppola e curata da Nanni Balestrini e Aldo Tagliaferri. «Per dare evidenza alle storie insolite e scomode raccontate da scrittori non professionisti,» racconta il catalogo «[Coppola] decide di occupare tutta la superficie della copertina (compreso il dorso e la quarta) con montaggi foto-grafici in nero e rosso, caratterizzati dalla ripetizione ritmica di un’immagine o da accostamenti drammatici».
Un’eleganza dirompente, come la bora che ci aspetta all’uscita dal museo (sound on).