Oggi esce il nuovo libro del mio amico Daniele Zovi, Autobiografia della neve, a cui abbiamo dato gli ultimi ritocchi durante un bellissimo fine settimana trascorso sull’Altopiano di Asiago.
A inframmezzare il lavoro, ricordo una camminata in bosco — diretti al Forte Verena, dove il 24 maggio 1915 l’esercito regio sparò il primo colpo di cannone contro il nemico austriaco —, un pomeriggio a vagare tra i curatissimi cimiteri di guerra inglesi e almeno due memorabili cene in compagnia di Silvana.
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E stasera, mentre osservo incantato la neve cadere sulla copertina del libro, mi accorgo che la voglia di attraversare un bosco ricoperto di bianco con ai piedi le mie nuove ciaspole — ancora intonse dallo scorso inverno — è talmente intensa da assumere una forma quasi dolorosa. Sarà perché in questi giorni abbiamo tutti i nervi scoperti? Forse sì. Ma in fin di conti, mi dico, basta avere solo un po’ di pazienza.