Guillaume Pitron – La guerra dei metalli rari
Il lato oscuro della transizione energetica e digitale
«La nostra ricerca di un modello di crescita più verde ha portato piuttosto a uno sfruttamento più intensivo della crosta terrestre per estrarne il principio attivo, ovvero i metalli rari, con un impatto ambientale ancora più forte di quello causato dall’estrazione del petrolio.»
In un mondo segnato da disuguaglianze e conflitti, e su un pianeta sofferente, l’energia pulita e le nuove tecnologie sembrano essere oggi i vettori di un futuro migliore, nel quale l’umanità potrà finalmente interrompere la dipendenza dai combustibili fossili e perseguire una crescita più sostenibile e sempre meno basata sullo sfruttamento di risorse finite.
Non molti sanno, tuttavia, che la transizione energetica e digitale nasconde un’altra dipendenza: tutte le tecnologie “verdi” (come pale eoliche, pannelli solari e veicoli elettrici) e tutti i settori più strategici dell’economia del futuro (ad esempio robotica, intelligenza artificiale e self-driving cars) hanno una componente essenziale nei cosiddetti metalli rari, materie prime contenute nelle rocce terrestri in proporzioni ridotte, attorno al controllo e allo sfruttamento delle quali rischia di scatenarsi una guerra che, come quelle combattute in passato per il dominio sulle risorse, potrebbe avere per l’umanità conseguenze drammatiche.